Gragnano. Via dei
Sepolcri. 2008. Plan of the Villa Rustica.
Piano della
Villa Rustica.
Vedi/See Bonifacio
G., Ufficio Scavi di Stabia Notiziario 2008, in Rivista di Studi
Pompeiani, 20, 2009, p. 156, fig. 1.
During 2008 it was possible to carry out an excavation in order to verify the extent of the rustic villa identified in the spring of 2005 at Gragnano in via Sepolcri and collect elements for a more precise chronological placing of the building (fig. 1-2).
In room 1, at a distance of 2.80m from the wall D and parallel to it, a section of wall (E) attached to wall B has been highlighted. The section of the wall is in opus incertum covered with rough plaster, it has a thickness of about 50cm and a length of about 1m. At a distance of about 30 cm there is a hole (diameter about 40 cm).
Inside room I, a mass of stones and lime belonging to a large circular structure was highlighted which formed part of the base. Adjacent to wall E on the north side is a small section of the lower wall (F).
The room 3 has been uncovered for its overall length which is 7.50m while the width is 2.80m.
The wall G in opus incertum, which was highlighted in the course of this intervention, constitutes the delimitation of the ambient on the short north side.
In the north-east corner there are traces of plaster. The floor is of beaten earth.
In room 7, a
signinum-clad basin was highlighted, the south side of which could be
established, consisting of the wall G which is about 3m long and the west side
that consists of the wall H uncovered for a length of about 2m.
Wall H and wall G
form an corner (2m x 80cm) which occupies part of room
4. Room 4 has been further expanded, to identify the delimitation on the north
side, consisting of a wall (I) in opus incertum (height approx. 1m, length
5.60m) including a room (1.20m) on the north side in opus vittatum mixed work.
On the west side, a wall (M) parallel to wall A, visible for a length of about 5 m, was highlighted.
In the centre of room 4, aligned with the previously identified pillars, a section of wall (L) was highlighted, also in opus vittatum mixed work, (length 1.1m, width 60cm) leaning against wall I.
In addition, two trenches were carried out on the north side of the modern access ramp to the property and precisely in “p.lla 358”.
The first trench (3m x 7m) highlighted the northward continuation of wall H, next to which the lower part of an underground dolium was found (fig. 3).
The second trench (3m x 3m) highlighted the angle
that wall H made with the other wall (N) which ran towards the east (fig. 4).
The villa, whose current surface area is about 500 square meters, most
likely continued on the east side under the current
via Sepolcri and beyond.
It is located about 250 m east of the villa in loc. Masseria Perillo (Ager n. 9), west of the villa in loc. Ponte Trivione (Ager n. 55) and the villa in loc. Quarantola (Ager n. 81).
It is also located 250 m south of the villa in loc. Ogliaro (Ager n.10).
Buried by the pyroclastic products of the Vesuvian eruption of 79 AD it was
reused at a later stage, probably as early as the 2nd century AD. according to
the ceramic materials recovered on the site and the presence of masonry in opus
incertum which, in four cases, rest directly on structures in opus reticulatum
work. In other cases, a new articulation of the spaces is achieved by placing
open walls in opus incertum, the foundation of which allows us to affirm that
the new floor surface was placed about 30-40cm higher than the previous
structure.
The villa was then abandoned and probably stripped of building materials. No collapses of roofs or walls have been found, the materials of which seem to have been removed. Within the rooms, layers of soil accumulated together with the resulting building materials, including a lot of broken-down mortar and ceramic materials that allow for the abandonment to be fixed in the 6th century A.D. In fact, the numerous ceramic finds recovered seamlessly cover the period from the 2nd to the 6th centuries AD.
Nel corso del
2008 è stato possibile realizzare un intervento di scavo a fine di verificare
l'estensione della villa rustica individuata nella primavera del 2005 (1) a
Gragnano ìn via Sepolcri e raccogliere elementi per
una più precisa collocazione cronologica dell'edificio (figg.
1-2).
Nell'ambiente
1 e stato evidenziato, a distanza di 2,80 m dal muro D e ad esso parallelo, un
tratto di muro (E) addossato al muro B. Il tratto di muro è in opera incerta
rivestita da intonaco grezzo, ha uno spessore di circa 50cm ed una lunghezza di
circa 1 m. A distanza di circa 30cm è un foro (diametro circa 40cm).
All'interno
dell’ambiente I è stato evidenziato un ammasso di pietre e calce appartenente
ad una grossa struttura circolare di cui costituiva parte della base. Adiacente
al muro E sul lato nord è un piccolo tratto di muro più basso (F).
L’ambiente 3 è
stato evidenziato per la sua lunghezza complessiva che risulta di 7,50 m mentre
la larghezza è 2,80m.
Il muro G in
opera incerta, che è stato evidenziato nel corso di questo intervento,
costituisce la delimitazione dell’ambiente sul lato breve nord.
Nell'angolo
N-O vi sono tracce d'intonaco. Il pavimento è in terra battuta.
Nell'ambiente
7 è stata evidenziata una vasca rivestita in signino di cui si è potuto stabilire
il lato sud, costituito dal muro G che è lungo circa 3m e il lato ovest che è costituito
dal muro H evidenziato per una lunghezza di circa 2m.
Il muro H e il
muro G formano uno spigolo (2 m x 80 cm) che va ad occupare parte dell'ambiente
4. L'ambiente 4 è stato ulteriormente ampliato, fino ad individuare la delimitazione
sul lato nord, costituito da un muro (I) in opera incerta (alt. circa 1m, lungh. 5,60m) comprensiva di un vano (1,20m) sul lato nord
in opera vittata mista.
Sul lato ovest
è stato evidenziato un muro (M) parallelo al muro A, visibile per una lunghezza
di circa 5m.
Al centro
dell'ambiente 4, allineato con i pilastri già precedentemente individuati, è
stato evidenziato un tratto di muro (L), anch'esso in opera vittata mista (lungh. 1,1m, largh. 60cm)
addossato al muro I.
Sono stati,
inoltre, effettuati due saggi sul lato nord della rampa di accesso moderna alla
proprietà e precisamente nella p.lla 358.
Il primo
saggio (3 x 7m) ha evidenziato il prosieguo verso nord del muro H, accanto al
quale è stata rinvenuta la parte inferiore di un dolio interrato (fig. 3).
Il secondo
saggio (3 x 3m) ha evidenziato l 'angolo che il muro H faceva con l'altro muro
(N) che correva verso est (fig. 4).
La villa, la
cui superficie attuale è di circa 500 mq, molto probabilmente proseguiva sul lato
est sotto l'attuale via Sepolcri ed oltre.
Essa si trova
a circa 250 m ad est della villa in loc. Masseria Perillo (Ager n. 9), ad ovest
della villa in loc. Ponte Trivione (Ager n. 55) e
della villa in loc. Quarantola (Ager n. 81).
Si trova
inoltre a 250 m a sud della villa in loc. Ogliaro (Ager n.10).
Sepolta dai
prodotti piroclastici dell'eruzione vesuviana del 79 d.C. fu riutilizzata in una
fase successiva, probabilmente già nel II secolo d.C. stando ai materiali ceramici
recuperati nel sito e alla presenza di murature in opera incerta che, in
quattro casi, poggiano direttamente su strutture ln opera reticolata. 1n altri
casi si giunge ad una nuova articolazione degli spazi mettendo in open muri in opera
incerta, le cui fondazione permettono di affermare che il nuovo piano di
calpestio fu posto a circa 30-40 cm più in alto rispetto alla struttura
precedente.
La villa fu,
poi, abbandonata e, probabilmente, spoliata dei
materiali edilizi. Non sono stati rintracciati crolli di tetti né di murature, i
cui materiali sembrano essere asportatì. All'interno
degli ambienti si accumularono strati di terreno uniti a materiali edilizi di
risulta, tra cui molta malta dlsgregata e materiali ceramici
che permettono di fissare l'abbandono al VI sec. d.C. Infatti i numerosi reperti
ceramici recuperati coprono senza soluzione di continuità il periodo dal II al
VI sec. d.C.
Gragnano. Via dei
Sepolcri. 2008. Remains of villa rustica.
Resti della
villa rustica.
Vedi/See Bonifacio
G., Ufficio Scavi di Stabia Notiziario 2008, in Rivista di Studi
Pompeiani, 20, 2009, p. 157, fig. 2.
Gragnano. Via dei Sepolcri. 2008. Remains of villa rustica. First trench where the lower part of an underground dolium was found.
Resti della villa rustica. Primo saggio dove è stata trovata la parte inferiore di un dolium sotterraneo.
Vedi/See Bonifacio G., Ufficio Scavi di Stabia
Notiziario 2008, in Rivista di Studi Pompeiani, 20, 2009, p. 158, fig.
3.
Gragnano. Via dei
Sepolcri. 2008. Remains of villa rustica. Second
trench that highlighted the angle that wall H made with the other wall (N) which ran
towards the east.
Resti della
villa rustica. Secondo
saggio che ha evidenziato l'angolo che il muro H fatto con l'altro
muro (N) che correva verso est.
Vedi/See Bonifacio
G., Ufficio Scavi di Stabia Notiziario 2008, in Rivista di Studi
Pompeiani, 20, 2009, p. 158, fig. 4.
Piano di Villa Rustica da Bonifacio 2009, rielaborazione grafica V. Pellegrino.
See Pellegrino
V., 2017. Granai e spazi per lo stoccaggio e per il trattamento dei cereali
nelle villae rusticae vesuviane. MEFRA 4506, fig. 3-D.
See Bonifacio G.,
2009, Ufficio Scavi di Stabia Notiziario 2008, in Rivista di
Studi Pompeiani, 20, 2009, p. 156.
The rustic villa was identified in the spring of 2005 and subsequently partially excavated in 2008 (88). Seven rooms and open spaces have been discovered, but only room 3 has been completely brought to light during the excavation operations. Limited surveys have made it possible to verify its extension to the north. The villa has an area of 500 sqm and was presumed to extend on the eastern side. According to the ceramic materials found, it was reused after the eruption as early as the 1st century AD. The villa was abandoned, at the end of a long settlement continuity, in the 6th century A.D. The most interesting room of this complex is the large room 4, located at the south-western end. The room, with an irregular rectangular plan, measures 7.30 x 6.40 m (46.70 sqm). The perimeter walls, in opus incertum, have a thickness of 40 cm. On the central axis of the room there is a row formed by two pillars (0.70 x 0.60 m) and a parting wall made in opus vittatum (1.1 x 0.60 m), with the latter leaning against the north-western wall of the room. These three elements, which divide the internal space into two "naves", are spaced from each other (from north to south) by 1.20 and 2 m. The last pillar to the south is 1.80 m from the wall that separates the room 4 from the narrow room 5 (4.20 m in length preserved by 1.30 m in width). The presence of this row of pillars allows the compartment of the Via dei Sepolcri to be used as a type of multifunctional warehouse, for which the storage of cereals as well as other agricultural products has often been hypothesized. This is the "granary warehouse" of the villa of Selvasecca in Blera, according to a definition coined by A. Carandini (89). Other examples are provided by the two buildings found in Ceravarecce di Pontelatone, Caserta (90), the warehouse-granary of San Rocco in Francolise (91), the granary of Dragoncello in Acilia (92), and the large room 34 of the villa of San Pietro di Tolve (Potenza). As for the latter building, H. Di Giuseppe proposed a mixed warehouse function for cereals, tiles and wool, due to the proximity to the settlement's artisan and production district (93). Room 4 could therefore be the warehouse of the villa, equipped with a tabulatum supported by the row of central pillars, which was accessed by a probable wooden staircase located in the narrow room 5 adjacent to the south. The same position of the room, which would appear to be outside the perimeter of the villa delimited by the north wall which extends to the east, would confirm its typological attribution as a granary.
La villa
rustica è stata individuata nella primavera del 2005 e successivamente scavata
parzialmente nel 2008 (88). Sono stati scoperti sette vani e spazi aperti, ma
solo l’ambiente 3 è stato rimesso completamente in
luce nel corso delle operazioni di scavo. Dei sondaggi limitati hanno permesso
di verificare la sua estensione a nord. La villa conserva una superficie di 500
m2, e doveva estendersi sul lato orientale. Stando ai materiali ceramici
trovati, fu riutilizzata dopo l’eruzione già a partire dal I secolo d.C. La
villa sarà abbandonata, al termine di una lunga continuità insediativa, nel VI
sec. d.C. L’ambiente più interessante di questo complesso è il grande vano 4,
situato all’estremità sud-occidentale. La stanza, di pianta irregolarmente
rettangolare, misura 7,30 x 6,40 m (46,70 m2). I muri perimetrali, in opera
incerta, hanno uno spessore di 40 cm. Sull’asse centrale dell’ambiente si trova
una fila formata da due pilastri (0,70 x 0,60 m) e un setto murario realizzati
in opera vittata (1,1 x 0,60 m), con quest’ultimo addossato al muro
nord-occidentale del vano. Questi tre elementi, che ripartiscono lo spazio
interno in due “navate”, sono distanziati tra di loro (da nord a sud) di 1,20 e
2 m. L’ultimo pilastro a sud è a 1,80 m dal muro che separa l’ambiente 4 dallo
stretto ambiente 5 (4,20 m di lunghezza conservata per 1,30 m di larghezza). La
presenza di questa fila di pilastri permette di accostare il vano della Via dei
Sepolcri a una tipologia di magazzino polifunzionale, per la quale si è sovente
ipotizzato lo stoccaggio dei cereali così come di altre derrate agricole. Si
tratta del “magazzino a forma di granaio” della villa di Selvasecca a Blera,
secondo una definizione coniata da A. Carandini (89). Altri esempi sono forniti
dai due edifici rinvenuti a Ceravarecce di Pontelatone, Caserta (90), dal
magazzino-granaio di San Rocco a Francolise (91), dal granaio di Dragoncello ad
Acilia (92), e dal grande vano 34 della villa di San Pietro di Tolve (Potenza).
Per quanto riguarda quest’ultimo edificio H. Di Giuseppe ha proposto una
funzione mista di magazzino per i cereali, le tegole e le lane, a causa della
vicinanza al quartiere artigianale e produttivo dell’insediamento (93).
L’ambiente 4 poteva essere dunque il magazzino della villa, provvisto di un tabulatum sostenuto dalla fila di pilastri centrali, cui si
accedeva da una probabile scala lignea posta nello stretto vano 5 adiacente a
sud. La stessa posizione del vano, che sembrerebbe esterno al perimetro della
villa delimitato dal muro nord che si prolunga verso oriente, confermerebbe la
sua attribuzione tipologica come granaio.
88 =
G. Bonifacio, Ufficio Scavi di Stabia Notiziario 2008,
in Rivista
di Studi Pompeiani, 20, 2009, p. 156-158.
89 = A.
Carandini, La villa romana e la piantagione schiavistica, in A. Schiavone, E.
Gabba (a cura di), Storia di Roma, IV, Caratteri e morfologie, Torino, 1989, p.
162.
90 = S. De
Caro, F. Mele, L’occupazione romana della Campania settentrionale
nella dinamica insediativa di lungo periodo, in E. Lo Cascio,
A. Storchi Marino (a cura di), Modalità insediative e strutture agrarie
nell’Italia meridionale in età romana, Bari, 2001, p. 546.
91 = M.A. Cotton, G.PR. Métraux, The San Rocco villa at Francolise, Supplementary Publication of the British School at Rome, Londra, 1985.
92 = M. De
Franceschini, Ville dell’Agro romano, Roma, 2005, p. 254-255.
93 = H. Di
Giuseppe, La villa romana di San Pietro di Tolve. Dalla proprietà senatoria a
quella imperiale, in A. Russo, H. Di Giuseppe (a cura
di), Felicitas temporum. Dalla terra alle genti: la Basilicata
settentrionale tra archeologia e storia, Potenza, 2008, p. 365.
See/Vedi Pellegrino
V., 2017. Granai e spazi per lo stoccaggio e per il trattamento dei cereali
nelle villae rusticae vesuviane. MEFRA 4506. Para. 21.
Vincenzo
Pellegrino, «Granai e spazi per lo stoccaggio e per il trattamento dei
cereali nelle villae rusticae vesuviane»,
Mélanges de
l'École française de Rome - Antiquité [En ligne], 129-2 | 2017, mis en ligne le
03 avril 2018,
URL: http://journals.openedition.org/mefra/4506 ;
DOI: 10.4000/mefra.4506